Quelle che sto per narrare è la vera storia, anzi questa è la storia delle storie.

Gli eventi che sto per narrare hanno visto partorire racconti e miti ma così come solo chi ha potuto fotografare l'oggetto raffigurato ha avuto la possibilità di accarezzare l'atmosfera che lo circondava al momento dello scatto così ora si racconterà l'unica giusta storia che portò il capitano della nave ad affrontare le alte onde del destino e delle antiche emozioni.

Di solito il capitano non sbarcava con l'equipaggio quando bisognava cercare e travasare l'acqua potabile necessaria per proseguire il viaggio ma quello era un giorno diverso è quella era un'isola diversa. Questo non perché non era presente in tutte le carte nautiche consultate trovate sulla nave piuttosto per il modo con cui si era presentata ai suoi occhi ed a quelli del suo equipaggio.

L'alba quella mattina era stata radiosa ed aveva seguito una notte altrettanto fantastica perché ricca di misteri e di magia. Al solo ricordo della successione di luci in movimento arricchite dai riflessi sulle onde del mare in movimento aveva deciso di scendere a terra per esplorare quell'isola comparsa dal nulla dopo settimane di ricerca mentre il mare aveva dimostrato tutta la sua violenta inclemenza. Era stanco ma stranamente pervaso da una sottile forma di entusiasmo, la salvezza coincideva con eventi troppo magici perché questi potessero essere cancellati da poche ore di sonno. Era necessario che lui scendesse con la sua ciurma per poter condividere il momento in cui il desiderio comune veniva esaudito. Da circa 30 giorni l'acqua era venuta a scarseggiare sulla nave per cui era stato necessario razionarla e se da un lato le tempeste avevano dato la possibilità di ottenerne in parte queste stesse avevano allontanato la nave dei lidi propizi alla raccolta di nuova. La presenza di un'isola sconosciuta alle mappe non aveva fatto emergere lui senso di meraviglia, da un lato quei mari erano ancora in gran parte inesplorati dall'altro i cartografi spesso omettevano la trascrizione di un'isola quando non era confermata da più di un viandante del mare. Piuttosto il modo con cui era comparsa i loro occhi... al confine di un mare sconosciuto, al confine tra notte ed alba, al confine tra mare e cielo ... nata prima confondendosi con tutti questi elementi poi prendendo i propri contorni ma, in tutte queste frasi temporali, come se fosse stata lì, sempre presente, sempre la salvezza, sempre la vita. Ma ancora dal confondersi di realtà e desiderio che aveva pervaso la notte precedente veniva quell'isola figlia di un affascinante miscuglio di curiosità ed aspettative. Dopo gli ultimi giorni di tempesta e di pioggia, fuori rotta e nell'impossibilità ad orientarsi tra sole e stelle, la notte precedente un regalo immenso era stato fatto al suo equipaggio ed a lui: una notte limpida e stellata, calda e con un vento mite. E quella notte poteva e doveva essere definita magica: le stelle erano piccole fiaccole mosse dalla brezza ma non solo, alcune di queste, particolarmente vivaci, lentamente danzavano per poi repentinamente e molto rapidamente tuffarsi nel mare al confine con l'orizzonte. Era stato uno spettacolo di magia della natura e dei suoi creatori tali da lasciare tutti gli uomini presenti attoniti. Quei nastri di luce che si muovevano, attraverso la loro danze, invitavano al ricordo dei pezzi mancanti, delle storie evocate ma mai ottenute, dei più nascosti desideri mai desiderati. Tutti loro uniti dallo stesso afflato come sincronizzati in un unico sospiro avevano espresso il desiderio di rientrare alle loro famiglie.

Sul diario di viaggio avrebbe trascritto quegli eventi con la data, questa, secondo il calendario dei popoli del sud quarta notte del IX plenilunio, secondo i popoli dell'est decima notte dell'ottavo mese.

Ma prima di scendere doverosamente a terra, in segno di ringraziamento per la loro vita resa, già sapeva che quello che sarebbe accaduto sull'isola non avrebbe avuto necessità di nota mentre il resoconto delle ore precedenti avrebbe avuto per nome

LA NOTTE DEI DESIDERI

 

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© Roberto De Caro 2000