S.M.S. L'isola perduta

Notizia A.N.S.A.: Straordinaria scoperta: Bianca Dea esiste. Quella che da tutti era considerata una leggenda nata nei mari del sud vive realmente. La leggenda narra che un giorno d'estate, sotto gli occhi increduli di alcuni indigeni, uscì dal mare una fanciulla dalle fattezze di una dea:  capelli neri come la pece ed ondulati come le onde del mare e pelle bianca come i raggi della luna d'agosto.

La fanciulla dopo alcuni passi sulla sabbia si adagiò lievemente sulla bianca riva. Magia o stregoneria, gli indigeni ancora si interrogano, appena la pelle della fanciulla fu toccata dal primo raggio di sole divenne nera come una notte senza luna. La leggenda narra ancora che la fanciulla rimase lì immobile sino al tramonto. Quando l'ultimo raggio di sole sparì dietro la palma più alta la fanciulla si alzò e si allontanò verso l'interno dell'isola sparendo agli occhi degli indigeni.

Il volto del capitano della nave sbiancò in volto quando vide uscire dall'acqua quella fanciulla dai capelli corvini dalla pelle color perla quella solare mattina. A lungo aveva sorriso quando gli avevano raccontato della bianca creatura che uscita candida dalle acque al solo contatto di un raggio di sole diveniva nera come un tizzone bagnato nella lava del Vesuvio. Eppure era passato un anno da quando aveva sentito quella storia, ed in tutto quel periodo, anche non credendoci, aveva segretamente sperato che una creatura del genere esistesse. Si era chiesto spesso come sarebbe stato l'incontro con la fanciulla delle sue fantasie. Era lì, ora, tra leggenda e realtà, presente agli occhi ... ma esisteva veramente o era solo un miraggio? Bisognava avvicinarsi ora, prima che si adagiasse sulla sabbia, prima che il raggio di sole la prendesse ed il candore del giglio si trasformasse nel colore dell'ombra di un'aquila della notte. Aveva bisogno del tempo per raggiungerla, per vedere nei suoi occhi la macchia della verità, il colore della sincerità, la forma della sua presenza su di una spiaggia che da lì a poco si sarebbe oscurata per il nero della cute di un essere dagli occhi profondi come il mare. Doveva fare in fretta ... Ma come? Grandi e profondi acque lo separavano da un futuro diverso da qualsiasi altro avrebbe mai potuto immaginare, anche in una dimensione da greco dio dell'Olimpo. Non arrivava alla mente alcuna ipotesi per poter arrivare a lei in tempo utile. A nuoto o in barca non sarebbe mai riuscito a parlarle prima che lei sazia della luce del sole sulla sua pelle si allontanasse.

Nello stesso momento lei, bellissima, con la sua pelle candida ed i capelli neri come i suoi occhi, si accingeva a posarsi sulla fine sabbia calda e dorata. Ma oggi era diverso: un sentimento diverso le inondava l'anima, la conduceva verso un tempo diverso. Non doveva subito accogliere e raccogliere le onde del sole; ogni onda in un attimo le avrebbe dato calore e colore ed in un attimo la sua pelle sarebbe stata invidiata dalla dea dell'amore. Quel giorno doveva attendere, doveva ritardare la sua partenza verso la foresta. Un giorno, tanti anni prima, l'anziana maga, serva devota di sua padre re, le predisse, leggendole la sua candida sottile e profumata mano: "In un luogo colmo di sole, quando il tempo giusto sarà arrivato, un pensiero, una sensazione ti indurrà al ritardo delle tue tradizioni. Attendi, rallenta e devia le tue abitudini. Non farti prendere dal perdurare dei tuoi pensieri. Ascolta il ritmo del tuo cuore. La nuova vita desidera dolorosi cambiamenti". Una dolorosa angoscia prese la bianca fanciulla:  Fremeva ... cosa fare? Il desiderio di perpetuare le rassicuranti abitudini o la pericolosa curiosità del nuovo? Cosa la poteva proteggere in un nuovo mondo? Da lì a poco sarebbe successo qualcosa di splendido ... Splendido? chi poteva dire splendido? si doveva fidare delle parole dell'amica maga? Sembrava  tutto troppo perfetto, ma il nuovo è sempre pericoloso. Il dubbio: vecchie protezioni o vita nuova? Sorrise ... da tempo non sorrideva. Quale nuova emozione! Le vennero in mente le magiche parole che si portava in grembo da tempo immemorabile: "E' difficile resistere al potere del sole ma ascoltare il suono dell'acqua e osservare le onde ti aiuteranno ad attendere; gli infiniti confini delle onde del mare sulla spiaggia, gli infiniti toni dell'acqua e le molteplici sfumature dei colori tra mare e cielo ti penetreranno nello spirito. Non aver paura dell'imminente temporale che giace nel tuo animo."  Si guardò intorno, scoprì  all'improvviso sfumature di colore mai viste prima; ascoltò intonazioni di silenzi mai percepite prima ... ebbe paura ... cercò qualcosa di puntuale a cui aggrapparsi ... troppi confini in movimento ....

Il capitano dalla nave osservò qualcosa che non avrebbe mai voluto vedere. Comprese che nulla avrebbe potuto fare per raggiungere la splendida creatura che si allontanava verso la foresta ed un futuro a lui sconosciuto.

 

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© Roberto De Caro 2000